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FORZA MODENA numero 767 Pescara
22/11/2014

LA VOCE DEL TIFO

I tifosi e la giovane Italia.

I tifosi del Modena, come quelli di tutte le altre squadre, rimangono uniti sotto i colori gialloblù fino ai primi di giugno; poi, all’avvicinarsi delle grandi competizioni internazionali (soprattutto Mondiali ed Europei), si dividono tra chi trasferisce temporaneamente la propria passione calcistica sull’azzurro della Nazionale e chi invece se ne disinteressa, o addirittura tifa per le squadre di altri paesi.

La questione si ripropone in tono minore anche durante l’anno, in concomitanza con gli impegni della Nazionale in amichevoli o partite di qualificazione come quelle che si sono disputate nei giorni scorsi e a seguito delle quali sono nate le consuete polemiche.

Al di là delle singole scelte di tifo, crediamo che un aspetto del problema sia molto chiaro: tra la salute delle squadre di club di un paese e quella della Nazionale esiste un rapporto strettissimo. Sarà un caso che le ultime Coppe del Mondo siano finite in Spagna e in Germania, negli stessi anni in cui le squadre spagnole e tedesche vincevano 4 Champions League su 6, portando in finale 8 squadre su 12?

E soprattutto: sarà un caso che proprio Spagna e Germania siano i paesi in cui da almeno un decennio si lavora con più costanza sui settori giovanili, sia sul campo sia a livello di regole?

Ecco allora che il discorso va a toccare uno dei veri punti dolenti del calcio italiano, quello della crescita e  promozione dei giovani calciatori. È sotto gli occhi di tutti la crisi attraversata in questo senso dai nostri campionati, dove le squadre schierano fino a 9 o 10 stranieri spesso strapagati (e scarsi), che chiudono la strada ai giovani emergenti. Sembrano essersene accorte, almeno a livello teorico, anche le autorità del nostro calcio: come riporta la Gazzetta dello Sport del 19 novembre scorso, dal prossimo campionato la Serie A si sgonfierà e, si spera, comincerà a ringiovanirsi. Nel consiglio federale di domani sarà ratificato il restringimento delle rose a 25 calciatori con l’adozione delle norme Uefa: vale a dire l’inserimento in rosa di 4 tesserati cresciuti nel vivaio e di altrettanti di formazione italiana.

A questo proposito la linea-guida che anima il progetto di tutti gli Azionariati Popolari è chiarissima, poiché essa mette la cura del Settore Giovanile tra le priorità da realizzare una volta che la proprietà della squadra sia finalmente restituita ai suoi tifosi. A Modena i tifosi vogliono vedere una squadra bella e vincente, e sarebbe certo più bella (e forse anche più vincente) se ad indossare la maglia gialla fossero giovani canarini, come accaduto alle origini della storia gialloblù con Dugoni, Mazzoni e Vezzani e, in un passato più recente, con un futuro campione del mondo come Luca Toni.

Scrivete le vostre opinioni a redazione@forzamodena.it

La redazione

 

LA ZANZARA GIALLOBLU'

Certo, gli infortuni in questo inizio di stagione hanno colpito i giocatori del Modena con una frequenza superiore alla media. E forse questo problema può essere imputato, fatti i dovuti accertamenti, al lavoro del preparatore atletico. Niente di strano dunque che il dott. Scotti sia stato allontanato dallo staff del Modena FC. Ma sostenere, come ha fatto Antonio Caliendo, che il nostro ex-preparatore (scelto da lui) abbia fatto esperimenti sulla squadra, usandola come cavia appare un’affermazione forte, che meriterebbe un chiarimento e magari una replica da parte dell’interessato.

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