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FORZA MODENA n° 776 Vicenza
21/03/2015

LA VOCE DEL TIFO

IL CALCIO PUZZA SEMPRE DALLA TESTA.

I luoghi comuni possono infastidire, ma spesso sono così comuni e diffusi per un semplice motivo: corrispondono alla realtà. Partiamo allora da due luoghi comuni, o meglio, da un luogo comune e da un proverbio: “il sistema calcio è in crisi” e “il pesce puzza sempre dalla testa”. Dalla confluenza di questi due detti si arriva brevemente alla conclusione che la crisi del calcio sia dovuta, prima di tutto, a chi nel calcio comanda. Le notizie delle ultime settimane hanno fatto capire anche a chi non voleva quale sia la filosofia di azione dei due uomini posti oggi al vertice del calcio italiano, Lotito e Tavecchio; ma il bello è che, nonostante la gravità delle dichiarazioni del Presidente della Lazio, nella sostanza non è stato fatto quasi nulla per rimuoverlo dalla posizione che occupa. La situazione più drammatica del calcio italiano è oggi quella che riguarda il Parma, e anche in questo caso è emerso chiaramente a quale tipo di personaggi siano affidate le società professionistiche: un Presidente che acquista e gestisce una squadra per anni, poi la abbandona con decine di milioni di debiti, finché, dopo vari passaggi, non si presenta un avventuriero pluripregiudicato che promette di regolare le insolvenze con l’idea di utilizzare denaro rubato on-line tramite azioni di hackeraggio… E in tutto questo, l’unico intervento che la Lega è stata in grado di compiere è la disputa delle partite del Parma, ma non per assicurare il regolare svolgimento del campionato, bensì per rispettare un contratto con chi davvero sembra comandare nel calcio, ovvero le società che erogano i milioni legati ai diritti televisivi. Intanto, proprio degli ultimi giorni è la notizia che il Presidente dell’Entella è stato arrestato con l’accusa di corruzione, mentre a Varese, in una società da mesi sull’orlo del fallimento, è dovuto intervenire un professore universitario, ex-avvocato radiato dall’Albo, per evitare alla squadra lombarda altri punti di penalizzazione. Insomma, la situazione non è certo delle migliori, e (dispiace ripeterlo) le vittime di questo sistema sono sempre i tifosi, che ovunque, in qualsiasi piazza, chiederebbero solo una dirigenza composta di persone oneste, capaci e interessate al bene della squadra, qualità che sembra sempre più difficile trovare anche dalle nostre parti. Diventa allora ormai impellente, pur con tutte le difficoltà che è impossibile nascondere, provare a battere una strada diversa, che porti a consegnare il controllo dei club nelle mani di uomini e donne che sempre metteranno il bene della squadra davanti a tutto il resto, e questi uomini e donne sono, anzi siamo, noi tifosi. Scrivete le vostre opinioni a redazione@forzamodena.it La redazione

LA ZANZARA GIALLOBLÙ

Commentando il derby, Antonio Caliendo ha affermato di essersi pentito di non aver chiamato Saputo per chiedergli di entrare nel Modena. In effetti, chissà dove sarebbe oggi il Modena con: a) i soldi di Saputo; b) Baggio o Dunga in panchina; c) Trezeguet in campo (a fare coppia con Galabinov, se solo il mercato avesse chiuso cinque minuti dopo). Nella stessa intervista, Caliendo ha parlato della possibilità di “accettare qualcuno in società”, il che pone un dubbio: davanti ad un’offerta venderebbe o no le quote di maggioranza del Modena? O cerca qualcuno che ci metta i soldi per lasciare che sia lui a continuare a gestire il club?

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