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Il presidente di Confindustria Modena, Ing. Ferrari parla di noi
25/02/2011

Ecco il testo dell'intervista pubblicata sul quotidiano modenese

Pubblicamente parla poco del Modena. Ma quando lo fa, lascia il segno. L’ingegnere Pietro Ferrari, presidente della nostra Confindustria e socio di Ghirlandina Sport, ieri sera nel corso del programma di Trc, Barba e Capelli, ha ufficializzato l’ingresso di due nuovi soci nel Modena, parlando del presente ma anche del futuro della società gialloblù.
«Adesso lo possiamo dire, Gino Gibertini e Gianlauro Morselli entrano in Ghirlandina Sport. E c’è un terzo imprenditore che potrebbe arrivare a breve».
Sottoscriveranno, come si dice da tempo, un 5% a testa?
«E’ stato firmato un accordo ma sulle quote, entrando a stagione in corso, ci sono da definire alcuni dettagli».
Sei, o forse sette, imprenditori alla guida del Modena. Dobbiamo aspettarci altro?
«Il mio auspicio che alcuni soci - probabilmente Usco e forse Wam - aumentino la loro partecipazione. Tutto questo perchè Cpl deve ridurre le sue quote. Diciamo al 51% perchè serve un azionista di riferimento».

Ci sarà spazio anche per l’azionariato popolare?
«Non lo escludo. E’ una possibilità interessante anche se Modena ha dei limiti. Diciamo così, si potrebbe fare nel momento in cui le loro idee dovessero coincidere con le nostre. E non il contrario»
Senta Ingegnere, si parla spesso del centenario del Modena. C’è un progetto?
«Lo presenteremo a breve, con una società che si occuperà proprio di questo evento.
Il mio non vuole essere un appello, ma una serie B a Modena fa bene al territorio come l’aceto balsamico. La passione per questa squadra unisce anche persone che non si conoscono e magari si abbracciano per un gol dei nostri canarini.
Noi non chiediamo nuovi soci, ma una maggiore partecipazione come sponsor, attraverso un marketing territoriale nel quale crediamo molto».
Anche perchè entrare nel Modena significa soprattutto rimettere soldi.
«Chi si avvicina a questo mondo spesso viene visto come un pazzo. Ma noi non lo siamo, anche se le sofferenze, soprattutto nel caso del Modena, sono superiori alla gloria. Ci sono nel mondo di oggi passioni meno lecite che nessuno va a contestare».
Riproverete con Romano Sghedoni?
«La mia speranza sarebbe quella che si proponesse come sponsor in un arco di tempo. Purtroppo, quello di non riuscire a coinvolgerlo nel Modena, è stato uno dei tanti treni persi da questa città. Io credo che Amadei, Sghedoni e Ghirlandina Sport avrebbero rappresentato il massimo per questa maglia».
Potrebbe esserci un ritorno di fiamma con Samorì?
</I></B>«Ho sempre pensato che l’avvocato con avesse motivi di passione per entrare nel Modena. E per questo immaginavo che la trattativa non sarebbe andata in porto. Tuttavia Cpl, che ha l’esigenza di ridurre le proprie quote, ha fatto bene ad accettare il dialogo. E noi soci di minoranza ci saremmo anche stati con Samorì».
Trattativa chiusa quindi.
«Diciamo che se vedessi l’avvocato saltare dieci volte per un gol del Modena, ecco vorrebbe dire che sarebbe pronto».
Ma l’ipotesi Amadei con Ghirlandina Sport è mai stata presa in considerazione?
«All’inizio pensavamo che questo fosse il progetto. Di Amadei posso solo dire bene, tranne che nell’ultimo anno e mezzo ha sbagliato ad allontanarsi dalla squadra».
Si dice che questa squadra sia stata costruita incassando un milione di euro e spendendo 75 mila euro.
«Venivamo da un bilancio insostenibile con circa 7 milioni di perdite e qust’anno arriveremo a meno 2. C’era la necessità di stabilizzare la situazione e oggi il Modena è una delle poche società che paga gli oneri con regolarità dopo aver azzerato le perdite. E vi dico pure che ci aspettiamo altre penalizzazioni il prossimo 8 marzo».
Come vede la squadra in vista della volata salvezza?
«Abbiamo buttato via tanti punti che spero ci tornino indietro almeno in parte. Purtroppo siamo un po’ leggeri negli ultimi cinque minuti, ma è un problema che non riguarda solo noi. Vedi il Varese contro il Frosinone, ma anche l’Inter».
Lei parla di progetto. Bergodi sarà ancora con voi?
«E’ un obiettivo primario, come la conferma di Pari. Ma con il tecnico vogliamo essere chiari sui nostri progetti. Se lui volesse una squadra da primi posti, forse non potremmo accontentarlo».
Cosa significa per lei fare bene in vista dell’anno del centenario?
«Beh, di certo non vincere la B. Magari potrebbe essere l’obiettivo per il 101° compleanno.
Abbiamo bisogno di un triennio per coltivare qualche ambizione».
Molti giocatori giocatori sono i scadenza di contratto o prestiti. Potrebbe diventare un problema?
«Noto che i nostri ragazzi sono molto determinati e credo che il futuro di alcuni loro dipenda molto da questa stagione».
Ma se lei potesse investire personalmente su un giocatore, chi acquisterebbe?
«Io punterei su Cani. Moralmente ha una buona tenuta e, mi dicono, ha grandi capacità di apprendimento. E poi ha 21 anni. La sua metà me la comprerei, ma non ditelo a mia moglie»

Paolo Reggianini

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